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Letture e commento del giorno

Letture e commento del giorno
VANGELO DEL GIORNO
  1. In quei giorni, di notte Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. Quegli disse: "Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!". Gli domandò: "Come ti chiami?". Rispose: "Giacobbe". Riprese: "Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!". Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo nome". Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel "Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva". Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
  2. Accogli, Signore, la causa del giusto, sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno. Venga da te la mia sentenza, i tuoi occhi vedano la giustizia. Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al fuoco, non troverai malizia. Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce, mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali, Io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza.
  3. In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
  4. Padre santo, fonte perenne dell'esistenza e dell'amore, che nell'uomo vivente mostri lo splendore della tua gloria, e metti nel suo cuore il seme della tua chiamata, fa che nessuno, per nostra negligenza, ignori questo dono o lo perda, ma tutti, con piena generosità, possano camminare verso la realizzazione del tuo Amore. Signore Gesù, che nel tuo pellegrinare per le strade della Palestina, hai scelto e chiamato gli apostoli e hai affidato loro il compito di predicare il Vangelo, pascere i fedeli, celebrare il culto divino, fa' che anche oggi non manchino alla tua Chiesa numerosi e santi Sacerdoti, che portino a tutti i frutti della tua morte e della tua risurrezione. Spirito Santo, che santifichi la Chiesa con la costante effusione dei tuoi doni, immetti nel cuore dei chiamati alla vita consacrata un'intima e forte passione per il Regno, affinché con un sì generoso e incondizionato, pongano la loro esistenza al servizio del Vangelo. Vergine Santissima, che senza esitare hai offerto te stessa all'Onnipotente per l'attuazione del suo disegno di salvezza, infondi fiducia nel cuore dei giovani perché vi siano sempre pastori zelanti, che guidino il popolo cristiano sulla via della vita, e anime consacrate che sappiano testimoniare nella castità, nella povertà e nell'obbedienza, la presenza liberatrice del tuo Figlio risorto. Amen.
  5. In quei giorni, Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto". Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo". Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: "Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio."

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