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Letture e commento del giorno

Letture e commento del giorno
VANGELO DEL GIORNO
  1. Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero. Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio. Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto. Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
  2. Lodate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia; ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia. Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia. Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia; con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia. Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia. In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia. Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia.
  3. In quel tempo, i farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: "Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti".
  4. E’ così grande, profondo e ammirabile il mistero della nostra salvezza che gli angeli stessi aspirano ardentemente a comprenderlo (1Pt 1,12)… Cristo, pur essendo per sua natura vero Dio, Verbo procedente da Dio Padre (Gv 1,1), consustanziale e coeterno al Padre e sublime per lo splendore della sua dignità, nonostante l’identità di questa sua natura con quella del Padre, « non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma, assumendo la condizione di servo » dalla Vergine Maria, « e divenendo simile agli uomini, apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce » (Fil 2, 6-8). Così volle umiliarsi fino all’annientamento colui che della sua pienezza riempie il mondo. Si umiliò per noi senza alcuna costrizione, assumendo anzi liberamente per noi la forma di servo, egli che per natura era libero; si fece uno di noi, colui che sta al di sopra di ogni creatura; si fece mortale, egli da cui prende vita ogni cosa; … si sottomise con noi alla Legge (Gal 4,4), lui che era al di sopra della Legge, anzi addirittura il creatore della Legge, essendo Dio. Si fece come uno di quelli la cui vita ha un inizio, egli che era prima di tutti i secoli, anzi che degli stessi secoli è l’autore e il creatore.... Lui che ha preso carne da Maria… è della nostra stessa natura, è fatto proprio della nostra sostanza, poiché si è fatto della discendenza di Abramo. Ma, nello stesso tempo, sul piano divino è della stessa natura di Dio, suo Padre.
  5. Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: "Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.

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