Papa Francesco a Fatima

«La Madonna non è una santina»


La sera ci sono seicentomila fedeli e candele a rischiarare «Cova da Iria». Cent’anni fa era un pascolo. «Fin d’ora desidero assicurare a quanti vi trovate uniti con me, qui o altrove, che vi porto tutti nel cuore. Sento che Gesù vi ha affidati a me, e abbraccio e affido a Gesù tutti, “specialmente quelli che più ne hanno bisogno” – come la Madonna ci ha insegnato a pregare». Francesco benedice la candele, accende il cero pasquale, introduce la preghiera del rosario. E si rivolge ai pellegrini: «Grazie per avermi accolto fra voi ed esservi uniti a me in questo pellegrinaggio vissuto nella speranza e nella pace. Su ciascuno dei diseredati e infelici ai quali è stato rubato il presente, su ciascuno degli esclusi e abbandonati ai quali viene negato il futuro, su ciascuno degli orfani e vittime di ingiustizia ai quali non è permesso avere un passato, scenda la benedizione di Dio incarnata in Gesù Cristo». Nel suo saluto cita Paolo VI, «se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani». Ma mette in guardia dalle deviazioni «fatimiste», dagli eccessi devozionali: «Pellegrini con Maria... Quale Maria? Una Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la “via stretta” della croce donandoci l’esempio, o invece una Signora “irraggiungibile” e quindi inimitabile? La “Benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine, o invece una “Santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo? La Vergine Maria del Vangelo, venerata dalla Chiesa orante, o invece una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come Giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi?». Parole che toccano un punto centrale del suo pontificato: «Grande ingiustizia si commette contro Dio e la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre – come manifesta il Vangelo - che sono perdonati dalla sua misericordia! Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di Sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla Croce».

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